martedì 7 agosto 2012

Conservare l'unità dello spirito, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo


Conservare l'unità dello spirito.
Se noi comprendessimo quanta pace daremmo a nostro spirito tendendo alla nostra unita trinitaria.  Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. Beati i semplici, giacché avranno grande pace. Perché mai alcuni santi furono così perfetti e pieni di spirito contemplativo? Perché si sforzarono di spegnere completamente in sé ogni desiderio terreno, cosicché - liberati e staccati da se stessi - potessero stare totalmente uniti a Dio, con tutto il cuore. 

Noi, invece, siamo troppo presi dai nostri sfrenati desideri, e troppo preoccupati delle cose di quaggiù; di rado riusciamo a vincere un nostro manchevolezza, anche uno soltanto, e non siamo ardenti nel tendere al nostro continuo trasformazione positiva. E così restiamo inerti e tiepidi.

 chi va dietro ai propri sensi macchia la propria coscienza e perde la grazia di Dio.


 Il vero e più grande ostacolo consiste in ciò, che non siamo liberi dalle passioni e dalle brame, e che non ci sforziamo di entrare nella via del signore, che fu la via dei santi: anzi, appena incontriamo una difficoltà, anche di poco conto, ci lasciamo troppo presto abbattere e ci volgiamo a consolazioni terrene. Impegnandosi,  in combattere le nostre abitudine sbagliate, e non abbandonare la battaglia al primo tentativo di fracasso sollecitando il aiuto di Dio per mantenersi su quella strada di avanzamento spirituale, vedremmo venire a noi dal cielo l'aiuto del Signore. Il quale prontamente sostiene coloro che combattono fiduciosi nella sua grazia; anzi, ci procura opportunità di lotta proprio perché ne usciamo vittoriosi. Se facciamo consistere il progresso spirituale soltanto in certe pratiche esteriori, pronto  la nostra religione sarà morta.
Ma se non riesci a vincere nelle cose piccole e da poco, come supererai quelle più gravi? Resisti fin dall'inizio alla tua inclinazione; distaccati dall'abitudine, affinché questa non ti porti, a poco a poco, in una situazione più ardua. Se fossimo, invece, totalmente morti a noi stessi e avessimo una perfetta semplicità interiore, potremmo perfino avere conoscenza delle cose di Dio, e fare esperienza, in qualche misura, della contemplazione celeste. Se tu comprendessi quanta pace daresti a te stesso e quanta gioia procureresti agli altri, e vivendo una vita dedita al bene, sono certo che saresti più sollecito nel tendere al tuo profitto spirituale.


 Via, mettiamo la scure alla radice, cosicché, liberati dalle passioni, raggiungiamo la pace dello spirito.

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